Terni e Umbria

La città e il territorio

Brevi cenni sulla città

E’ una città di circa 110.000 abitanti, considerata uno dei centri industriali più importanti dell’Italia centrale. Nonostante l’alta concentrazione demografica e fatta eccezione per le aree occupate dai poli industriali, la conca ternana è immersa in un paesaggio verde ancora abbastanza intatto. La storia di Terni e del territorio circostante, nella seconda metà dell’Ottocento, è stata segnata profondamente dal fenomeno della rivoluzione industriale, di carattere eccezionale sia per le dimensioni , sia per la rapidità con cui si è verificato. Il tratto che va dal centro della città verso la Valle del Nera presenta resti o sedimentazioni successive di alcune delle esperienze industriali più significative realizzate in Italia nel campo siderurgico, chimico ed elettrico, resti che costituiscono di per sé un vero e proprio museo di archeologia industriale a cielo aperto ( Ex Lanificio Gruber, Ex Jutificio Centurini, Fabbrica d’Armi, Acciaierie, Carburo di Calcio di Papigno con le architetture del “Grattacielo”, del ”Palazzone Rosa”, del “Palazzone”, primi edifici destinati ad alloggi popolari ). Nel giro di pochi anni Terni si trasformò da borgo di 17.000 abitanti( 1883), ad economia contadina ed artigianale, in un centro di ben 30.000 persone (1890), ad economia prevalentemente industriale. La città vide radicalmente trasformata la sua struttura economica e sociale; si affermò in modo significativo la classe operaia . La presenza di numerose fabbriche fece diventare Terni, nel corso della seconda guerra mondiale, bersaglio di numerosi bombardamenti, che rasero al suolo gran parte della città. La città, comunque, che deve la sua notorietà soprattutto alla sua storia recente, sorge su quello che fu un antico centro protostorico, Interamna Nahars (Nahar=il Nera), abitato già nell’età del bronzo e del ferro. La necropoli delle Acciaierie e quella di San Pietro in Campo, portate alla luce tra la fine dell’Ottocento e nel corso del Novecento, testimoniano , con le tombe e gli oggetti in esse trovati, questa antichissima fase della vita nella conca ternana. Con l’avanzata romana attraverso la linea di penetrazione costituita dalla Via Flaminia, nuclei romani sorsero un po’ in tutto il territorio. Terni, Interamna Nahars, divenne municipio romano. Di quell’epoca restano nella città segni importanti ( la cinta muraria, l’Anfiteatro Fausto…)e nel circondario la splendida Carsulae, così ben conservata da diventare negli anni mèta di numerosissimi appassionati di archeologia provenienti da tutto il mondo. Successivamente la zona, devastata dalle invasioni barbariche, venne compresa nel ducato di Spoleto. Del periodo medioevale restano soprattutto rocche, torri di avvistamento, fortezze, che testimoniano l’aspra lotta tra Papato e Impero per l’occupazione del territorio, che passò agli Orsini e nel XV secolo definitivamente alla Chiesa. Interessanti naturalmente sono anche gli itinerari francescani e benedettini, al centro dei quali si trova la città. La Pinacoteca cittadina raccoglie pregevoli opere , tra le quali “Lo sposalizio di Santa Caterina e santi” di B.Gozzoli (1466) , un “Crocifisso e Santi” di N. Alunno ( 1497 ) e “Madonna in trono e Santi”, trittico attribuito al maestro Piermatteo d’Amelia e dipinti di artisti attivi fra il Cinquecento ed il Settecento. Una sezione della Pinacoteca è dedicata all’artista Aurelio De Felice e al pittore naif Orneore Metelli. Pregevoli chiese ed altri monumenti rendono interessante la visita della città.

L'era post-industriale

Terni si avvia a vivere , ormai da qualche anno, la seconda rivoluzione dell’era post-industriale. Nell’ultimo decennio sono nati, per lo studio e la ricerca applicata nei settori più avanzati, la Bibliomediateca, il Videocentro, la Facoltà di Ingegneria( Materiali Speciali)ed altre facoltà. Essi costituiscono il futuro di Terni, la possibilità per la città di proiettarsi nei settori dell’alta tecnologia e delle comunicazioni mass-mediali. La cosiddetta produzione immateriale va assumendo un’importanza crescente, addirittura strategica anche nello sviluppo del nostro territorio; se si pensa alla felice combinazione dei fattori presenti, di carattere naturalistico ed artistico insieme, nonché di interesse religioso, la cultura , in tutte le sue forme, può diventare motivo di incremento del turismo regionale , nazionale ed internazionale. Importante è inoltre valorizzare i preziosi centri minori che sorgono nella stretta periferia della città. A Terni si registra la presenza di numerose Associazioni culturali, si avverte un discreto dinamismo e si assiste ad una realtà in movimento, ricca di risorse professionali ansiose di mettersi in gioco. Occorre analizzare , comprendere ed interpretare questo scenario, da una parte cercando di promuovere una crescita locale della produzione culturale, dall’altra aprendo canali di comunicazione con l’esterno, sia a livello nazionale che internazionale, che possano consentire un processo fecondo di contaminazione culturale. Accanto alla Stagione di prosa, al Teatro Ragazzi, alla Stagione di Balletto, si può fruire dell’appuntamento prestigioso con Umbria Jazz, di vari generi musicali offerti dalla rassegna invernale del Circuito dei Club ( jazz, rock, cabaret…), di concerti di musica leggera , di un’interessante rassegna di musica popolare , di una stagione estiva e di una stagione invernale di musica lirica, del Concorso pianistico Casagrande, nonché di rassegne di “cinema d’essai”, di mostre di pittura e di scultura, di conferenze, di dibattiti, di eventi culturali costruiti in occasione di ricorrenze particolari o di particolari temi di attualità. Urgente bisogno cui dare risposta è quello della valorizzazione del ricco patrimonio storico-artistico della città con la creazione di un museo, di cui Terni è ancora priva e che la cittadinanza aspetta da decenni . Un comitato scientifico interistituzionale ha lavorato negli ultimi mesi proprio per individuare come organizzare la rete museale cittadina, che vedrà il suo centro nell’area industriale dismessa dell’Ex Siri ( sezione archeologica, sezione paleontologica, sezione piancoteca……) collegata ai vari luoghi significativi del passato della città ( Anfiteatro Fausto, Carsulae…..). La sezione dedicata all’archeologia industriale e quella rivolta all’arte contemporaneità avranno sede nel complesso di Papigno. Non dimentichiamo infine che Terni è la città di San Valentino, conosciuto nel mondo come patrono degli innamorati: anche questa un’opportunità turistica è ancora tutta da sfruttare. Il Concorso Casagrande, per l’elevato livello dei concorrenti provenienti da tutto il mondo e per la scrupolosa e seria organizzazione, costituisce uno dei fiori all’occhiello della vita culturale cittadina. Occorre valorizzarlo adeguatamente, assicurandone lo svolgimento ed il progressivo potenziamento . La costituzione della Fondazione può essere decisiva per l’avvio di una nuova fase di sviluppo del Concorso, che merita un’attenzione particolare, in quanto autentico patrimonio culturale della comunità.